Scrittore e poeta portoghese.
Approdò alla professione di giornalista dopo una serie disordinata di
esperienze lavorative, cui fu costretto da un precoce abbandono degli studi
secondari per difficoltà economiche. Collaborò a numerosi
quotidiani del suo Paese, come il “Diário de Lisboa”, per il
quale diresse il supplemento culturale, e il “Diário de
noticias”, per il quale rivestì l'incarico di condirettore dal
1975. Come scrittore esordì nel 1947 con il romanzo
Terra do
pecado, cui seguirono le raccolte poetiche
Le poesie possibili (1966)
e
Probabilmente allegria (1970), già caratterizzate da una
spiccata qualità ritmico-lessicale della composizione.
S. si
rivelò pienamente poco più tardi, guadagnando un successo anche
internazionale, soprattutto nella veste di grande narratore, con una produzione
letteraria di notevole originalità, capace di fondere rielaborazione
storica, immaginazione e verosimiglianza psicologica ed emotiva e di riversare
l'intreccio narratologico in un linguaggio di evidente tensione poetica
coniugato ai modi dell'oralità. È stata coniata, a proposito
dell'opera di
S., la definizione di “linguaggio magmatico”,
che riempie, proprio come in una colata, ogni spazio della pagina, in un
susseguirsi, senza soluzione di continuità, di voce narrante, discorso
indiretto libero e dialoghi diretti, senza che per questo l'occhio possa trovare
appoggio in punti, virgolette, a capo o spazi bianchi: una narrazione che
instilla nella lettura il ritmo, il tono e la potenza emotiva del racconto
orale. Ciò è particolarmente evidente ed efficace nei due romanzi
Memoriale del convento (1984), che ricorda un periodo della storia
portoghese e
Il Vangelo secondo Gesù Cristo (1991), che ripropone
la vicenda terrena di Gesù secondo i canoni di alto valore artistico e
umano dell'autore. Quest'ultimo libro fu soggetto a censura in Portogallo, cui
S. rispose abbandonando la propria residenza di Lisbona per trasferirsi
alle Canarie, sull'Isola di Lanzarote. In realtà il
Vangelo, da
alcuni tacciato di blasfemia, è un'opera laica che va letta in
continuità con tutta la produzione di
S. (come
L'anno della
morte di Ricardo Reis, 1984;
La zattera di pietra, 1986;
Storia
dell'assedio di Lisbona, 1986), in cui sempre il reale appare declinato col
soprannaturale, storia e invenzione si integrano e alternano, la libera
interpretazione artistica dà nuova vita al documento. Non a caso i
critici hanno voluto vedere in questo autore, capace di trasformare la storia e
il reale con la propria vocazione visionaria, il maggior interprete europeo del
realismo fantastico latino-americano. Insignito durante la sua carriera
letteraria di numerosi premi nazionali, dopo la pubblicazione di due nuovi
romanzi,
Cecità (1995), cinica presa di coscienza della
cecità della razionalità, e
Tutti i nomi (1998), amara
considerazione sull'insignificanza della persona e del suo nome, nel 1998
ottenne il premio Nobel per la letteratura. Nel 2000 pubblicò
La
caverna, sul mito della caverna paltonica che si incarna in un enorme centro
commerciale dove i protagonisti si aggirano sperduti, respinti da una
modernità con cui cercano di entrare in contatto
(n. Azinhaga,
Santarém 1922).